Tra Cultura e Natura - Escursioni in calabria - MadrePerla Resort
Le bellezze del nostro territorio
Il Territorio
Il comune di Torre di Ruggiero appartiene alla provincia di Catanzaro, e dista 62 chilometri dal capoluogo. Torre di Ruggiero conta 1054 abitanti (Torresi) e ha una superficie di 24,8 chilometri quadrati per una densità abitativa di 54,27 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 566 metri sopra il livello del mare.
Il caratteristico borgo di Torre di Ruggiero è circondato da fitti boschi solcati da numerosi sentieri. Questi invitano a escursioni che ripristinano lo stretto contatto dell’uomo con la natura incontaminata. Più vicino al centro storico zone amene ospitano il santuario dedicato a Madonna delle Grazie davanti al quale si apre un ampio anfiteatro. Arrivati nel cuore dell’abitato poi, si è investiti da un’atmosfera che sembra ricondurre a tempi ormai lontani.
I Luoghi
La Calabria tutta, offre spunti interessanti legati alla storia, ma soprattutto alle tradizioni.
Madreperla è incastonata in uno dei territori della Provincia di Catanzaro, Torre di Ruggiero, tra più interessanti per via dell’imponente patrimonio artistico.
Borgo Normanno, Torre di Ruggiero è conosciuto quale borgo spirituale perché il Santuario Mariano, dedicato alla “Madonna delle Grazie” è meta di miglia di visitatori.
Qui è stato costruito l’itinerario turistico religioso che parte con:
Soverato Superiore
con “La Pietà”, una scultura di Antonello Gagini datata 1521, custodita nella Chiesa Matrice di Maria Santissima Addolorata. È un esempio di arte rinascimentale, una scultura in marmo bianco con la Vergine Maria che porta in grembo Cristo deposto dalla croce.
Chiaravalle Centrale
con il Convento dei Frati cappuccini risalente al 1576. All’interno di esso si può scorgere ancora oggi un chiostro con al centro una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane che i frati utilizzavano per le varie necessità. Poi la chiesetta con la decorazione commissionata al pittore Nik Spatari.
Torre di Ruggero
o con il Santuario della Madonna delle Grazie che trae le sue origini al tempo dell’iconoclastia, quando i monaci basiliani,in fuga dall’oriente fondarono in questo luogo una Dacia basilina, dove nel corso dei secoli fu sempre cara la devozione verso la Madre di Dio. Il 17 aprile del 1677 due ragazze del luogo, Isabella Cristello e Antonia De Luca, andarono al Santuario per pregare e qui mentre erano raccolte Isabella guarì dal male che da tempo l’affliggeva e contemporaneamente le due giovani assistevano alla visione celestiale della Vergine che chiedeva di essere in quel luogo riverita dai popoli vicini e lontani viene chiamato “La piccola Luordes”.
Serra San Bruno
e la Certosa nel 1091 l’Eremo di Santa Maria di Turri o del Bosco. Non diversamente che a Grenoble, le celle dei padri eremiti – capanne di legno e fango, rustiche e primitive, ma solide abbastanza da resistere al peso della neve – erano distribuite intorno alla chiesa monastica: un edificio in muratura di piccole dimensioni. La chiesa fu consacrata solennemente il 15 agosto 1094 alla presenza di Ruggero I di Calabria e Sicilia. La Certosa resta il cuore pulsante della spiritualità delle Serre Calabresi.